Il pirometro
è uno particolare termometro atto principalmente alla misurazione di elevate
temperature, anche superiori
all’incandescenza. Lo strumento riesce a misurare la temperatura di un corpo
grazie alla radiazione elettromagnetica (STEP #4) nella
gamma dell'infrarosso emessa dal corpo. Il suo funzionamento è basato sulla Legge di Planck (STEP #5). Il calore, o più precisamente la radiazione termica è una radiazione
elettromagnetica emessa dalla superficie di un oggetto ed è causata dalla sua
temperatura. Durante la dispersione è possibile misurare l’energia portata da
queste onde elettromagnetiche permettendo quindi di misurare la temperatura
senza toccare il corpo interessato.
Il nome (STEP #1) deriva dalla funzione che esso svolge, il termine infatti discende dal greco, che tradotto letteralmente significa: misura del fuoco (STEP #7). Con l’ausilio di Google Ngram Viewer, motore di ricerca che permette di scoprire con quale frequenza una parola o più parole legate tra loro compaiono nell’insieme di libri (STEP #10) pubblicati tra il 1500 e il 2019(per ora) e presenti in Google Books, si è in grado di tracciare la frequenza storica di utilizzo della parola pirometro e dei termini relativi ad esso. Dopo un’accurata ricerca si nota come la parola pirometro compaia intorno alla metà del ‘700, periodo di grandi rivoluzioni ed invenzioni. E' proprio in questi anni che si colloca l'inizio della Prima Rivoluzione Industriale e l'invenzione del primo pirometro. Relativamente al grafico presente allo STEP #24, il termine ha il suo picco massimo nel 1751, anno in cui era molto diffuso in Inghilterra, luogo di nascita dell’inventore Josiah Wedgwood (STEP #9). Egli inventò il pirometro ad argilla, il primo tipo di termometro a irraggiamento per misurare le temperature delle fornaci da ceramica. Nel 1901, invece, il fisico tedesco Ferdinand Kurlbaum , inventò il primo pirometro con filamento a scomparsa, ovvero un pirometro ottico in grado di misurare temperature comprese tra i 600 e i 3000 C°. Circa 20 anni dopo a Milano, fu fondata la Allocchio Bacchini & C. dai due soci , l'ing. Antonio Allocchio e l'ing. Cesare Bacchini, fu una delle prime aziende dell'industria elettronica (STEP #11) nazionale sviluppatasi nel primo dopoguerra. Una delle poche aziende italiane a realizzare il pirometro elettrico in quel periodo. Negli anni si diffusero ditte produttrici in tutto il mondo, ognuna con il proprio marchio(STEP #20), per la produzione di pirometri differenti. Tra le case costruttrici vi fu anche la multinazionale statunitense General Electric Company, fondata nel 1892, che promuoveva i suoi pirometri tramite l’utilizzo di poster e slogan pubblicitari (STEP #13).
Rispetto ai primi modelli, il pirometro si è
evoluto molto, sia esteticamente sia nelle sue componenti interne (STEP #16).
Basti pensare che i primi pirometri non erano elettronici ma erano strumenti
artigianali e realizzati con materiali (STEP #8) molto costosi. Ne sono una testimonianza le immagini storiche presenti allo STEP #2. Ai giorni
nostri la situazione è totalmente cambiata, non esiste infatti pirometro
infrarosso che non sia totalmente elettronico. Anche la normativa (STEP #23) è
stata aggiornata dato il diffuso utilizzo di questo strumento.
E’ molto utilizzato in ambito medico,
soprattutto in questo periodo di pandemia (STEP #27), è una di quelle cose personali (STEP #25) di cui non si può fare a meno. Esistono,
infatti, differenti tipologie di pirometro e vari impieghi. Tra questi, la gamma
di pirometro più utilizzata è forse quella del pirometro ottico o termometro a
radiazione o ancora a raggi infrarossi che può essere sia di tipo portatile,
simile ad una pistola, sia uno strumento progettato per essere impiegato in
applicazioni dette “Fisse”. E’ composto da diverse parti (STEP #3) ma
l’elemento principale è la parte ottica (STEP #26) necessaria per catturare e concentrare la
radiazione infrarossa emessa dal corpo che stiamo misurando. Una delle
caratteristiche principali di questo strumento, oltre ai brevi tempi di risposta (STEP #15), è la sua estrema precisione,
nonostante le misurazioni delle temperature vengano eseguite a distanza,
cioè senza che vi sia contatto tra il pirometro e il corpo in
esame. L'impiego della misurazione della temperatura senza contatto aumenta la sicurezza
(STEP #6) e riduce il rischio in
caso di misurazioni effettuate su sostanze chimiche pericolose e serbatoi. E'
uno strumento apparentemente semplice da utilizzare, in ambito industriale,
però, è consigliabile avvalersi di un manuale d'uso (STEP #22) per
evitare misurazioni erronee e possibili danni.
Il pirometro è uno strumento molto diffuso, non solo in
ambito industriale, medico, casalingo e alimentare ma anche in ambito
artistico. Lo vediamo infatti nel cinema (STEP #12),
come ad esempio in una scena del film Fast and Furious- Hobbs & Shaw. Non
mancano nemmeno citazioni in alcune vignette (STEP #21) e riviste, tra cui quella di Hector Cademartori.
In conclusione, all’interno di questo blog, oltre agli step già citati, si
potranno ritrovare alcuni brevetti (STEP #17) relativi allo strumento. Inoltre, per rendere più chiaro e immediato il concetto
di pirometro si è cercato di classificare l’oggetto attraverso un albero tassonomico (STEP #14), di trovare collegamenti letterari e culturali
attraverso l’utilizzo di francobolli (STEP #18) e la
redazione di un abbecedario (STEP #19).